La cessione dell’azienda agricola – QUESITO
Sto vendendo un’azienda agricola ereditata da mio padre qualche anno fa e
vorrei conoscere i relativi oneri fiscali.
La cessione di azienda è un’operazione normalmente realizzativa di
ricchezza fiscalmente imponibile, perché di regola gli assets aziendali
vengono valorizzati per un importo superiore a quello loro attribuito nella
contabilità. Nella cessione può emergere, poi, quel particolare asset
intangibile – l’avviamento – che proprio in sede di cessione riceve la sua
“monetizzazione” costituendo un elemento, spesso preponderante, nella
formazione del complessivo prezzo di vendita.
Le cose stanno però senz’altro così soltanto quando si tratti di cedere
un’azienda commerciale.
Per quelle agricole, invece, se l’attività si è mantenuta nei limiti del
normale esercizio dell’agricoltura, la cessione in sé non sconta alcuna
(ulteriore) tassazione, dato che l’eventuale plusvalenza verrebbe
“assorbita” nella gestione agricola e tassata forfetariamente ai fini
dell’imposta personale sul reddito sulla base del reddito agrario
catastalmente determinato.
Dall’operazione, cioè, non scaturirebbe alcuna plusvalenza imponibile,
tipica conseguenza questa della cessione di un’azienda condotta da
un’impresa commerciale, come abbiamo appena detto.
Ma anche tale regola – come quasi tutte le regole – ha le sue eccezioni.
Infatti, ove uno o più beni compresi nell’azienda agricola esulino per le
ragioni più varie dal normale esercizio dell’agricoltura, la loro cessione
non potrebbe essere attratta nel reddito agrario anche se posta in essere –
si badi bene – da un imprenditore agricolo, perché si avrebbe in tal caso
un accrescimento patrimoniale imputabile ad un fattore estraneo
all’attività agricola (il bene ceduto) che verrebbe escluso da ogni tipo di
tassazione. Il che però, a ben guardare, non è altro che la conferma del
principio generale secondo cui, se tutti gli elementi patrimoniali ceduti
sono ricompresi nell’esercizio normale dell’agricoltura, non emerge alcuna
plusvalenza (tassabile) dalla cessione dell’azienda.
Così, tanto per fare l’esempio più significativo, se nel patrimonio
dell’azienda agricola fossero compresi terreni che nel corso del tempo, con
l’evolversi degli strumenti urbanistici, abbiano acquisito carattere
edificatorio, la cessione dell’azienda comporterebbe in ogni caso
l’emergere – sia pure solo relativamente a questi terreni – di una
plusvalenza imponibile ai sensi dell’art. 67 lett. b) D.P.R. 917/86.
A queste stesse conclusioni è giunta anche l’Agenzia delle Entrate (Ris.
137/E/2002).
(franco lucidi)
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