Sediva News del 7 ottobre 2010

Un curioso servizio notturno – QUESITO

Il titolare di una farmacia ubicata in un centro con oltre 20000 abitanti
espleta i turni notturni a casa propria. Attualmente, per le vendite
effettuate di notte nell’abitazione il titolare non batte alcuno scontrino
fiscale, ma vi provvede nell’esercizio la mattina seguente per tutte le
cessioni notturne. E’ corretta questa procedura?

Se non abbiamo capito male (il che potrebbe essere, vista la
straordinaria singolarità del quesito…), si tratterebbe di turni notturni
espletati nel modo della c.d reperibilità, che poi costituisce
sostanzialmente la “regola” nei centri minori.

Ma anche in questi casi la vendita deve essere perfezionata – pressoché
in tutte le sue fasi – all’interno dei locali (o pertinenze) della
farmacia, e inoltre lo scontrino fiscale va sempre emesso
contestualmente alla consegna del prodotto, semprechè naturalmente un
corrispettivo di cessione (fosse pure il solo ticket ) venga
effettivamente pagato.

Le cessioni “in casa” (o simili) non sono perciò ammesse (né di farmaci,
né di un qualsiasi altro articolo o prodotto di vendita al dettaglio) e,
anzi, configurano una violazione – ancor più grave se si tratti di farmaci
– di disposizioni vigenti (fiscali, amministrative, ma anche strettamente
inerenti alla normativa speciale, come, ad esempio, l’art. 119 TU.San.).

Del resto, la reperibilità non postula affatto che il servizio
farmaceutico svolto dalla farmacia (di turno) sia effettuato dove il
farmacista (il titolare o un qualunque suo collaboratore) è appunto
reperibile (generalmente la sua abitazione), ma, ben diversamente, che egli
– “chiamato” dal cliente (non per nulla è un servizio storicamente
definito, in tali evenienze, “a chiamata”) nel luogo da lui indicato – si
rechi nell’esercizio per spedire al suo interno la ricetta, che per lo più
dovrebbe in questi casi presentarsi anche formalmente come “urgente”.

La vicenda da Lei descritta, quindi, potrà forse rivelarsi da un qualche
punto di vista “pragmatica”, ma è sicuramente in contrasto con norme
imperative di legge.

(g.bacigalupo)

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