Resi noti i redditi dei professionisti

Anche per l’anno 2008 la farmacia ha rappresentato mediamente il secondo
contribuente italiano più generoso con il Fisco, a ruota degli studi
notarili e superando per distacco gli studi medici.
È stato, infatti, dichiarato dalle farmacie un reddito medio di €
112.400,00, con una flessione del 10,9% rispetto al 2007, essendo stato
registrato per quest’ultimo anno un reddito medio di € 126.100,00.
Questa “supremazia” dei notai e dei farmacisti dipende forse, come taluno
potrebbe pensare, anche dall’agevole riconducibilità dei ricavi dei primi
al loro repertorio, e di quelli dei secondi alle distinte contabili
riepilogative, che sostanzialmente non consentirebbe infatti – nell’uno
come nell’altro caso – alcun vero margine di evasione.
Naturalmente, anche gli studi di settore fanno il loro lavoro, cosicché i
contribuenti che vi sono assoggettati (e che devono quindi, è bene
ricordarlo, individuare un ammontare di ricavi – e non di reddito – che sia
congruo rispetto alle spese sostenute e ad altri parametri) hanno
dichiarato comunque, appunto per l’anno 2008, un imponibile medio di €
30.900,00, che comprende, peraltro, anche i non congrui.
Tutti questi numeri reddituali verranno evidentemente posti anche a base
delle liste selettive per le prossime verifiche fiscali, che notoriamente,
oltre a prendere di mira i non congrui (ma, attenzione, anche i “non
coerenti”, specie se la “non coerenza” sia emersa in tre anni consecutivi
di imposta), faranno sempre più riferimento al tenore di vita di ciascuno,
applicando le nuove tabelle del “redditometro” (ad oggi comunque non ancora
pubblicate) e alle imprese costantemente in perdita, come del resto
previsto anche nell’ultima manovra governativa.

(s.lucidi)

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