Sediva News del 10 gennaio 2006

Al debutto il “nuovo” fallimento

Dopo un lungo periodo di gestazione è stata approvata definitivamente la
riforma della legge fallimentare. Le nuove disposizioni abbandonano il
carattere “punitivo”, storico retaggio della procedura fallimentare, e
puntano alla conservazione dell’impresa e del valore sociale che essa
reca, senza trascurare, naturalmente, le garanzie dei creditori.

Meno stringenti, quindi, le limitazioni al fallito il quale – per di più –
se si comporta bene durante la procedura, beneficia di un “colpo di spugna”
sui debiti che residuano alla chiusura del fallimento (c.d.
“esdebitazione”).

Infine, contrariamente alla passata disciplina, viene fissato un parametro
certo di dimensione dell’impresa per l’assoggettamento al fallimento: non
potrà più fallire, infatti, chi ha investito nell’azienda meno di 300 mila
euro e ha realizzato ricavi lordi, sulla media dei tre anni anteriori
all’apertura della procedura, inferiori a 200mila euro.

(s.civitareale)

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